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Turismo e Spettacoli

Un canto che sa di antico per festeggiare la primavera e tutti i doni che questa stagione offre. Un canto che richiama i riti pagani di esaltazione della fertilità. Un canto rivolto a tutti per sentirsi uniti in una celebrazione beneaugurante. Un canto per chiedere offerte. Questo è il canto di questua del maggio. I festeggiamenti del maggio svelano come fin dai tempi più lontani gli uomini sentano la necessità di propiziare la buona sorte per il difficile lavoro della terra  e insieme il dovere di ringraziare e ingraziarsi la natura per i suoi frutti.

I cantori sono paesani muniti di strumenti popolari tra cui organetto, fisarmonica, cembalo e altri costruiti artigianalmente. Si recano di vicolo in vicolo, di casa in casa per donare musica e stornelli.

Tuttora nel comune di Morro D’Alba vive questa tradizione preziosa, da tempo organizzata con l’apporto fondamentale di Gastone Pietrucci, cantante e studioso fondatore della Macina, Gruppo di Ricerca e Canto Popolare Marchigiano. Chi ha la fortuna di trovarsi in quelle contrade in questo periodo potrà godere della rara occasione di ascoltare la poesia delle stornellate che glorificano la natura e l’amore in maniera semplice e smaliziata, con motteggi a volte dissacranti a volte sboccati e licenziosi, ma sempre carichi di una autentica gioia di vivere.

Le celebrazioni sono molteplici. Iniziano la mattina del terzo venerdì del mese con la preparazione dell’Albero del Maggio addobbato con fiocchi multicolori dai bambini delle scuole materne e piantato in piazza la domenica da giovani gagliardi, prosegue il sabato sera con il Concerto per il Maggio e la domenica esplode la Festa dalla mattina fino alla sera, con la partecipazione dei canterini giunti dalle campagne dei dintorni. Alcuni di loro sono attempati, ma non mancano i giovani che raccolgono l’eredità di un sentire legato al territorio. Insieme si esibiscono lungo gli incantevoli camminamenti del borgo che fanno da corona alle case più vetuste. L’ultima manifestazione avviene la sera del 31: in piazza viene bruciato l’Albero del Maggio in mezzo all’allegria generale.

La Lacrima di Morro D’Alba, uno dei prelibati vini della marca anconetana, scorre a fiumi. Le vergare approntano succulenti cibi. La festa è grande. Degna della Primavera.

Questo il programma :

 

Carla Virili

 

 

 

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