le mie Marche

{:it}La rivelazione è donna{:}{:en}The female revelation{:}

Arte e Cultura

{:it}Tra il Medioevo e il Rinascimento,  in una Italia di mezzo quale quella che va dalla Toscana alle Marche passando per l’Umbria   –  sarà il paesaggio che opera da stimolo? –   tre sono le mistiche che, tramite un processo di canonizzazione da parte della Chiesa, furono proclamate sante: Caterina da Siena, Chiara di Assisi e Battista da Camerino.

Donne che emersero dal silenzio al quale erano destinate: future mogli di nobili o borghesi presso corti o botteghe, decisero di ascoltare loro stesse fino alla fine, in coerenza con il loro sentire, consumarono la loro  vita in dialogo perenne con il Cristo, controllate a vista dall’autorità ecclesiastica che teneva  in dubbio perenne il loro agire. Caterina, figlia  della piccola  borghesia  della contrada senese dell’Oca,  cominciò da adolescente, come Battista e  Chiara del resto,  quest’ultime  provenienti  da nobili e ricche casate, ad avere delle visioni, ad uscire dal mondo per sprofondare nell’ interiore spirituale, in continua  astensione dal cibo e dal sonno. Battista scrive i “ dolori mentali di Gesù” , Caterina  “ nel sangue prezioso di Cristo”, ovvero in inchiostro di cinabro, espone   i suoi dialoghi “ nascondendomi nelle piaghe di Cristo crocifixo bagnarommi nel sangue suo” tramite l’ausilio di più biografi, uno dei quali, Tommaso Caffarini, asserisce che potrebbe scrivere di suo conto  perché l’ha vista prendere carta e penna ovvero  calamo e pergamena e scrivere celermente.  Chiara di Assisi  detterà  le regole per le sue consorelle, ed è la prima donna a farlo, tra le quali la più importante è quella di non possedere alcuna proprietà, proprio  lei che è abituata sin da bambina  a vedere la sua famiglia affannarsi per il potere e il denaro,  realizza che la rinuncia ad entrambi è  garanzia di godimento e dominio della propria coscienza interiore.

Nella foto: Battista da Varano di  Camerino

Battista da Varano , della potente casata dei signori di Camerino,  sfida il padre Giulio Cesare e segue le prediche del beato Pietro da Mogliano  conducendosi alla vita religiosa , che inizialmente detestava.
Battista è una studiosa, abituata alla vita di corte dove si  coltivano le arti e le lettere, conosce il latino e sa montare a cavallo, ma  ad un certo punto decide di consacrare la sua vita a Cristo e di scrivere per sua gloria.
Lo scrivere, per tutte, diventa il mezzo per affermare se stesse ed uscire dal ruolo predestinato –  offrire quell’amore a Gesù esente da peccato,” quella cosa che non c’è” , affermerà Caterina, “ è solo mancanza d’amoreed è solo  quello il vero peccato che si compie” ,  lo scrivere è l’unico modo “con cui sfogare il cuore, affinchè non scoppi”  ( Caterina da Siena).

Nella foto: testa di Santa Caterina da Siena. Basilica di San Domenico, Siena

Donne a loro modo eversive, fuori dagli schemi,  donne forti che colloquiano con pontefici e regnanti, Caterina si fa portavoce di una chiesa di Roma in alternanza a quella di Avignone, da lei considerata come l’Anticristo, Chiara nella sua visione di povertà assoluta del suo ordine , che è l’alter ego della regola francescana, è in dialogo continuo e costruttivo  con il Papa, anche con toni accesi.  Battista fonda  un monastero nella sua Camerino poi a San Severino e infine a Fermo. I suoi luoghi sono anche centri di cultura, nei suo conventi pare che si studi anche musica, si legga e si dipinga. Tre outsider a modo loro,  che andrebbero lette  al di là della narrazione della propaganda ecclesiastica,  sorta di donne/uomini che scrivono in lingua volgare per farsi meglio comprendere da tutti, che decidono di dedicarsi allo spirito per elevarsi e uscire  dalla cruda materia con rara intelligenza e con i mezzi  loro consentiti,in qualche modo   la passione di Cristo diventa l’opus alchemico della salvezza dell’anima e  della loro esistenza terrena.

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Between the Middle Ages and the Renaissance, in the middle of the Italian peninsula, from Tuscany to the region Marche across Umbria – isn’t maybe the landscape inspiring? – three are the mystics who became saints after a canonization process by the Church: Catherine of Siena, Clare of Assisi and Baptist of Camerino. They were women who emerged from the silence they were bound: future noble or bourgeois wives at courts or shops, they chose to follow their feelings, and spent their lives in spiritual dialogue with Christ, they were controlled by the Catholic authorities who doubted their deeds. Catherine’s family belonged to the small bourgeoisie of Siena’s Contrada dell’Oca, she began as a teenager – just like Clare and Baptist who were rich and nobles instead – to have visions, and pass through the real world to swallow into the spiritual and interior world, quitting food and sleep. Baptist wrote the “spiritual pain of Christ” while Catherine used “the precious blood of Christ”, i.e. cinnabar ink, to express her dialogues “nascondendomi nelle piaghe di Cristo crocifixo bagnarommi nel sangue suo” through the support of many biographers, One being  Tommaso Caffarini who admits that she could write herself since ne saw her writing fluently on paper. Clare of Assisi will dictate the rules for her sisters, and she is the first woman to does it, among which the most important is that of not owning any property: since she was a child she was used to seeing her family craving for power and money, then she realizes that renouncing both is a guarantee of enjoyment and domination of one’s inner consciousness. Battista da Varano di Camerino

Baptist da Varano, of the powerful family of the lords of Camerino, challenged her father Giulio Cesare and followed the sermons of the blessed Pietro da Mogliano leading to religious life, which she initially detested.

Baptist was a scholar, she was used to court life where arts and letters were cultivated, she speaks Latin and knows how to ride, but at a certain point she decides to consecrate her life to Christ and to write for his glory.

Writing becomes for those three women the means to affirm oneself and get out of the predestined role – to offer that love to Jesus free from sin, “that thing that is not there” Catherine affirms, “is only lack of love, and it is only that the true sin that is accomplished”, writing is the only way “con cui sfogare il cuore, affinché non scoppi” (Catherine of Siena).

Caterina da Siena. San Domenico Church, Siena

They were subversive women so to say, out of the schemes, strong women indeed who could talk to kings and popes, Catherine becomes spokesperson for the Roman Church in opposition to the Church of Avignone, considered by her as Antichrist. Clare in her vision of absolute poorness for her Order an alter ego to Franciscan order, she was continuously in touch and dialogue, even arguing, with the Pope. Baptist funded a monastery in Camerino then in San Severino and finally in Fermo. Her monasteries were also cultural centres where you could probably study music, read and paint. They were three outsiders of a kind, their lives should be learned way beyond their religious propaganda, women who wrote in the vulgar Italian language so that everyone could understand them, they chose to give their life to the Holy spirit to heighten their material body with rare cleverness and with available means, in some way the passion of Christ becomes alchemic opus for the salvation of the soul and for their material existence across the world.{:}

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