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Arte e Cultura

Ne esiste un esemplare simile nell’Argolide e più esattamente a Prosymna, entrambi, il globo trovato nei sotterranei dell’antico Palazzo Pretorio, nel centro di Matelica, e quello nel Peloponneso potrebbero provenire  dalla cava di Afrodisias , vicino Efeso, in Turchia. E già la cosa appare davvero strana: che cosa ci fa a Matelica una pietra proveniente da Efeso? Questo strano oggetto rotondo con ancor più strani buchi regolari che lo “ incorniciano”, e quei perfetti  cerchi e semicerchi posti sulla sua sommità?
Un oggetto misterioso che, se esposto ad una fonte di luce, per esempio alla luce del sole,  brilla  come per magia,  una palla  del diametro di 29,6 cm ( che sembra corrispondere al “  piede attico”, o ποῦς,   un ‘unità di misura dell’Antica Grecia  ) e che pesa sui 35 kg.


Che cos’era,  dunque? Era un orologio solare e come tale legato alla latitudine del posto dove veniva utilizzato. Chi lo ha trovato, e va menzionato il Sig. Danilo Baldini, un locale esponente dell’ Archeoclub che ha davvero lottato come un leone per “ riportare alla luce”  questo oggetto di cui molti inizialmente non capivano l’importanza, lo ha provato esponendolo alla luce del sole e ne ha constatato gli effetti:  Il globo era stato realizzato per funzionare alla latitudine di Matelica, che è intorno ai 43°, per cui se fosse stato trasportato da un altro punto della terra, da Roma o dalla Grecia, avrebbe  fornito dati completamente sballati.  Un orologio solare però che non conta solo le ore, ma i giorni, i mesi ,  le stagioni e i segni dello Zodiaco.


Sappiamo che gli antichi greci,  e in particolare i pitagorici,  studiavano gli astri e il cosmo, la matematica e la geometria e questo orologio è stato  costruito a Matelica da chi aveva la tecnologia e sapeva come incidere quei cerchi e la sua grandezza.
A Matelica?
A questo punto ( leggete anche  la bella intervista  a Danilo Baldini su www.duepassinelmistero.com)
possiamo pensare all’origine del nome della cittadina che pare  avere attinenza con la parola mathèsis, che in greco significa studio, insegnamento. Forse a Matelica vi era insediata una scuola o un tempio ?
Forse, dato che dei greci –  dei dori provenienti da Siracusa  –  erano sbarcati e si erano insediati in Ancona e Numana, alcuni di loro si erano addentrati fino all’interno ?
Le domande sono tante e tutte suggestive.
A questo punto, vien voglia solo di aprire un bel libro di astronomia e cominciare a studiare il cielo.

 

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